Della Terra e dell’Arte

Della Terra e dell’Arte

A cura di Francesca Alfano Miglietti
Assistente curatoriale Gaia Morgana Gualandris

“É impossibile un’attività artistica senza una presa di coscienza con la natura.
E la più diretta è la presa di coscienza con la terra sulla quale camminiamo.
(...) Cerco di collegarlo verso il basso con la terra, la natura, le bestie, che
hanno un posto importante nelle mie azioni; e verso l’alto con gli spiriti”.
(Joseph Beuys)
Una delle peculiarità di un qualsiasi territorio è la mutevolezza, il cambiamento continuo al quale è sottoposto, generando di conseguenza la metamorfosi dei paesaggi. La natura è a tutti gli effetti, l'unica opera d'arte che cambia nel tempo e che non può essere trasportata all'interno di un museo, se non per trasposizione. Quello che il progetto Ballasanti: della terra e dell’arte si propone, è di instaurare una relazione: la relazione tra arte e natura che, per quanto riguarda l’arte, nasce sin dalle sue origini. L’idea è quindi che gli artisti lascino nel territorio una propria impronta, spesso mutevole, come lo è il paesaggio, il quale continuamente cambia. Il progetto ha molteplici riferimenti, dalla Land Art storica ai recenti parchi dell’arte da L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono: “... un pretesto per chiederci: cosa lasceremo al mondo e a chi verrà dopo di noi? Qual è il senso della parola comunità? Come possiamo sentire vicine persone sconosciute?”.
Un progetto in cui un luogo è posto al centro e non fa solo da cornice, un luogo dove l’artista accetta che la natura modifichi e completi l’opera. Tutte le opere che proporremo nascono dal desiderio di generare stupore, proporre poetiche e materie dove la natura e arte dialogano, costruendo e mutando le forme…un’esposizione a cielo aperto, con opere d’arte realizzate con sassi, foglie, rami e tronchi, alberi, materiali rurali che già appartengono al territorio, coinvolgendo maestranze e artigiani del posto. Opere che verranno collocate in una casa museo, mentre altre verranno lasciate sul territorio per integrarsi con questo. Il progetto vuole far riferimento alla capacità degli artisti di aprire nuove visioni e domande, in un linguaggio artistico non convenzionale. Un orizzonte poetico in cui l'artista si confronta attivamente con l'ambiente che lo circonda e la sua opera si impianta in un contesto spaziale, naturale, formale, storico. Fino a confondersi e a diventare parte di quella naturalezza, anche per contrasto.
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